A+ A A-

Luigi Cipriani, Intervento in Commissione stragi 14 dicembre 1988 (audizione Parisi)

in Stenografici vol.I

"Ripeto qui senza paura che quelle sono state stragi di stato, altro che stragi nere. Sono state stragi di stato magari utilizzando della manovalanza, non ad opera di un controstato ma per il rafforzamento di un sistema che veniva sempre più screditato e indebolito. La colpa degli scandali non è di chi li denuncia ma di chi li fa. Esiste questo tipo di atteggiamento, per cui chi denuncia viene additato come un destabilizzatore e costruttore di chi sa quali trame.."

Sono ampiamente insoddisfatto della relazione e delle risposte date perché su un tema centrale che riguarda la nostra Commissione -il problema delle stragi- lei (il capo della polizia, prefetto Parisi ndr) è venuto a darci una versione storicamente non vera, superata da quello che si è accertato in tutti questi anni. Lei ha attribuito ad incapacità e impreparazione, ad una mancanza di cultura o ad una vecchia cultura della destra, tutte queste cose.

Strage di piazza Fontana. Qui siamo di fronte a un vero e proprio depistaggio costruito preventivamente. La vicenda Valpreda non è nata per caso: tutta la costruzione, la famosa velina uscita a Catanzaro, vera, di cui poi i servizi non hanno assunto nessun tipo di paternità, che diceva di seguire la pista anarchica. Dopo poche ore si sapeva già che erano stati gli anarchici, che era stato Valpreda. Pertanto questa non è incapacità, impreparazione, vecchia cultura, questo è depistaggio precostituito, vi è una partecipazione attiva da parte di certi settori.

Smettiamola con questa storia! Che le stragi sono solo di destra lo devo dire io! Si tratta di una manovalanza neonazista e di apparati dello stato che hanno depistato, coperto e progettato queste cose. Lei dirà che sono un destabilizzatore, ma io sto parlando di fatti storici accertati. Chi ha destabilizzato è chi ha coperto queste stragi, che non erano contro le istituzioni ma tendevano al rafforzamento di una struttura statale.

Arriviamo ora a Brescia. La pista degli "straccia culi" di destra bresciani (Ermanno Buzzi e tutti gli altri) costruita ad arte, crollò miseramente di fronte alla magistratura. La strage di Brescia è il nulla assoluto. Vuole indagare su morti strane? Vada a indagare come mai Ermanno Buzzi fu mandato nel carcere di Novara assieme a Concutelli. Come mai?

Strage di Peteano. Il depistaggio fu costruito da colonnelli dei carabinieri, anche indirizzando l'indagine su poveri "straccia culi" malavitosi, ma poi non risultò vero neanche questo.

Strage Italicus. I magistrati di Catanzaro hanno dovuto dire di non essere stati in grado di arrivare all'individuazione dei responsabili perché depistaggi e reticenze di politici non hanno consentito di fare luce su questi fatti; e c'è una dichiarazione di sconfitta molto amara da parte del magistrato di Catanzaro che dice queste cose, e molto chiaramente.

Quindi non accetto lezioncine di questo genere! Questi sono fatti storici e lei non può venire qui a stravolgerli perché tra i "destabilizzatori" (ipotesi) c'è anche il nostro presidente, perché ha parlato di una catena di comando. Non accetto questa versione perché serve ancora una volta a coprire con le banalità, con la mancanza di cultura, con il vecchio ciarpame tutto quello che ci hanno fatto digerire in questi anni sulla stampa e che poi è risultato completamente falso.

Esistono a tutt'oggi piste da chiarire. Anche i neri erano infiltrati e non è vero che esistono solo i pentiti rossi, ci sono anche pentiti neri che parlano a profusione, depistando, creando falsi obiettivi e non mi dica che i servizi italiani non avevano degli infiltrati. Si sta facendo tutta una costruzione che mi sembra sbagliata. Non dico che lei abbia volutamente operato in questo senso, ma anche lei è portatore di una cultura vecchia, che non ha fatto i conti con la storia e i fatti così come emersi e come sono stati ampiamente vissuti nella nostra esperienza. Si parla di queste cose facendo ancora finta che nulla sia successo. Ripeto qui senza paura che quelle sono state stragi di stato, altro che stragi nere. Sono state stragi di stato magari utilizzando della manovalanza, non ad opera di un controstato ma per il rafforzamento di un sistema che veniva sempre più screditato e indebolito. La colpa degli scandali non è di chi li denuncia, ma di chi li fa. La magistratura indaghi e vada a vedere se questo è vero o meno, ma esiste un atteggiamento per cui chi denuncia viene additato come un destabilizzatore e costruttore di chi sa quali trame.

C'è poi il problema della prevenzione.Il presidente del Consiglio ci ha raccontato in Commissione che si tengono d'occhio sessantaquattro latitanti, appartenenti al partito comunista armato di cui si conoscono gli indirizzi, che però non rende noti. Questa poteva essere una battuta però sappiamo che ci sono gli infiltrati, è mai possibile che per una volta non si riesca ad arrivare prima che si ammazzi qualcuno? Si viene anche a sapere che il "covo" di Milano era tenuto d'occhio. Tutta questa tematica della prevenzione e del mancato intervento si scontra con tanti di quei casi che non ci si può basare sull'incapacità, dequalificazione dei servizi e loro vecchia cultura: queste sono cose inaccettabili.

Lei parla della strage di Natale a Napoli, i carabinieri stavano tenendo d'occhio i personaggi coinvolti e pochi giorni prima che la strage avvenisse mollano la preda e non tengono più d'occhio la vicenda.

Sono milanese e mi si viene a dire che a Ferragosto alle due di pomeriggio davanti alla questura di Milano non si nota una macchina che ha fatto già dei giri in città, sembra per tre giorni, con due enormi bombole di gas, che parcheggia davanti alla questura: nessuno ha un sospetto, nessuno si rende conto, nessuno fa un'azione di prevenzione. Per di più tutto questo a Ferragosto, quando sulla via non c'è nessuno. La cosa è grave perché chi ha compiuto questa operazione sapeva molto bene come funzionavano le telecamere della questura, in quale angolo doveva essere piazzata la macchina, quando c'era il cambio della guardia. Lei ha parlato di una mente molto lucida che conosceva bene le cose. C'è un episodio precedente e cioè l'annuncio delle sue dimissioni. Il giorno prima sull'Ora di Palermo esce l'annuncio che entro l'anno lei si sarebbe dimesso e lei qui ha parlato di centri occulti, di manovre, di criminalità economica. Si possono dare diverse interpretazioni però le chiedo, sempre dal punto di vista della prevenzione, quale sia l'interpretazione che lei dà adesso di questa vicenda. Secondo me c'è un nesso tra la bomba davanti alla questura e l'annuncio delle sue dimissioni, che lei ha smentito. Di che tipo di operazione si è trattato? Possiamo attribuire anche questa esclusivamente alla manovalanza nera o alla criminalità milanese con basi romane e tutto il resto? Francamente non ci credo..