A+ A A-

Luigi Cipriani, Intervento in Commissione stragi X Legislatura 29 novembre 1988

in Stenografici, vol.I

" Non possiamo comodamente scaricare tutto sulla P2 e su Gelli. A partire da Portella delle ginestre, individuiamo sempre la presenza di una catena politica di comando, individuiamo il ruolo della mafia, dei servizi segreti -non solo italiani- e individuiamo le operazioni di depistaggio.. Io non credo all'ipotesi dei servizi deviati, ritengo che una catena di comando nazionale e internazionale abbia portato i servizi segreti a certe scelte politiche, non credo alla storia di alcuni capi deviati in un corpo sano "

Non possiamo comodamente scaricare tutto sulla P2 o su Gelli. Se partiamo dall'origine della strage in funzione politica, voglio ricordare che la prima strage è quella di Portella delle ginestre. Da lì individuiamo sempre la presenza di una catena politica di comando, individuiamo il ruolo della mafia, dei servizi segreti -non solo italiani- e le operazioni di depistaggio. Anche quel processo si concluse infatti con la mancata individuazione dei mandanti e c'era un anello di congiunzione tra mafia e massoneria che oggi noi ritroviamo nelle vicende siciliane e quindi non riconducibile tout court alla P2. Anche perché nella struttura segreta della massoneria (non voglio dire tutta la massoneria: nella massoneria si ripercuotono e si riproducono le divergenze politiche che ci sono nella società in questo paese) ritroviamo una peculiarità: quella di avere sempre collocato i propri uomini nei punti chiave di funzionamento dello stato e dei corpi separati dello stato e quindi di avere utilizzato questa presenza per depistare, per far sì che non si arrivasse a una conclusione definitiva. Rilevo la congiunzione, molto spesso, tra servizi segreti e massoneria. La struttura dei servizi segreti americani o inglesi -non posso qui farne la storia- ampiamente combacia con quella della massoneria, che è una struttura internazionale molto potente e molto forte. Quindi non possiamo comodamente toglierci dagli impicci scaricando tutto sulla P2 e su Gelli.

Manca poi, nelle analisi che si stanno facendo, l'intervento esterno. Siamo all'interno di un'alleanza internazionale, siamo stati considerati per molti anni il "ventre molle" della Nato. La situazione geograficamente ci collocava in un punto strategico che è l'area medio-orientale, l'area del petrolio -ricordo che per il Mediterraneo passa l'80% dei prodotti energetici di quell'area- e quindi era assolutamente necessario che la situazione italiana venisse ricollocata all'interno di un preciso disegno di stabilità politica. Ricordo che, non a caso, molte delle stragi avvennero nel periodo 1970-1976, il periodo politico più delicato per la Nato. Ricordo in proposito lo scontro fra Grecia e Turchia, la situazione spagnola che stava evolvendo: e quindi la necessità assoluta di stabilizzare quella portaerei mediterranea che è l'Italia nell'ambito di una situazione molto delicata e centrale come quella mediorientale dell'area petrolifera. Ricordo altresì la presenza di una forte sinistra negli altri paesi occidentali.

Voglio parlare anche di una mancata strage, che non è stata qui ricordata: la vicenda di Nico Azzi, un esponente del Movimento sociale italiano che si ferì mentre stava collocando una bomba sul treno Torino-Roma. Ricordo la vicenda perché qui si inserisce la "Rosa dei venti", ossia una particolare struttura che non è identificabile tout court con la destra ma che -per l'analisi condotta a suo tempo dal giudice Tamburino- venne individuata come una formazione mista, composta anche da agenti dei servizi segreti. Fra essi c'era lo Spiazzi, personaggio non semplicemente riconducibile ai servizi nazionali ma collegato alla Nato, al ruolo svolto da quest'ultima nel nostro paese, che è tra i mandanti o comunque tra i responsabili della mancata individuazione degli esecutori.

Lei, signor presidente, ci ha prospettato due ipotesi. Ebbene io non condivido quella dei servizi deviati. Io ritengo che una catena di comando nazionale e internazionale abbia portato i servizi segreti a certe scelte politiche, non credo alla storia di alcuni capi deviati in un corpo sano. A mio parere, vi è una parte sostanziale dei servizi che è eterodiretta -questo lo diceva anche l'onorevole Formica (gruppo Psi ndr)- e ritengo sia un fatto oggettivo che all'interno dei nostri servizi esiste una struttura di controllo e di comando che fa capo direttamente alla Nato e quindi esula dal diretto controllo nazionale. E' la struttura che ha operato in questi anni, che non consiste dunque in un settore deviato ma è un settore particolare di comando interno ai servizi.