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20 aprile 1998

A Torino, sono depositate le motivazioni della sentenza del 9 aprile 1997, estensore Enrico Saluzzo, che ha condannato Cesare Romiti e Francesco Paolo Mattioli in relazione ai fondi neri della Fiat. Dalle indagini è emerso – vi si legge – "un vero sistema per la preordinata disponibilità di fondi riservati e di aree di ricchezza occulte a cui attingere in caso di bisogno ogni volta che v’era da contrattare con la Pubblica amministrazione…un quadro di sistematica corresponsione di denaro a politici e uomini pubblici per i più disparati affari, lavori e forniture che le società Fiat si vedevano affidati o commessi dalla mano pubblica; o, più semplicemente, contribuzioni a esponenti dei partiti politici più rappresentativi". Sono emersi anche rapporti con la criminalità organizzata: "Basti riflettere alla vicenda Rinascente e alla vicenda Aia di Catania. Qui il management delle società dovette scendere a patti con organizzazioni mafiose e …cedere e accordarsi alle richieste del clan Santapaola e di altri"; anziché avvertirne le autorità "la soluzione fu tutt’altra: il reperimento di una provvista occulta e il pagamento di quanto veniva richiesto da quei gruppi di malavita…Accanto a questi vi sono le spese poi ammesse da Romiti, i compensi in nero pagati ai dirigenti mediante versamenti all’estero, l’impossibilità – artatamente procurata – di investigare su giacenze e disponibilità contabili estere". In proposito "Fiat Impresit era titolare al 100% della partecipazione Sacisa (Sociedad americana costructora s.a.) con sede in Panama, costituita il 2.1.1974…intestataria di conti correnti variamente alimentati e sui quali venivano addebitate le somme oggetto dei bonifici, dei prelievi e degli accreditamenti estero su estero o per altra via". Segue l’indicazione di 3 conti Sacisa su banche svizzere: la Banca unione credito di Lugano (la Buc, partecipata al 100% dalla Fiat), la Overseas union bank and trust di Nassau (Oub, panamense, partecipata come sopra) e "conto presso la Banca del Gottardo in relazione al quale non è mai stato possibile ottenere documentazione alcuna…la rogatoria sul punto non ha mai avuto risposta". Un conto di cui non si conosce neppure il numero, del quale il manager Ugo Montevecchi "aveva la disponibilità dell’estratto conto /ma/ non ha ritenuto di consegnarlo all’autorità giudiziaria, neppure quando ha intrapreso la via della confessione". Il giudice si chiede cosa ci sia da occultare e riflette: "aspetti rilevanti, forse essenziali, per la credibilità e l’immagine del gruppo al punto di operare un nascondimento totale…fatti evidentemente inconfessabili"; ed in generale "l’intera vita, operatività, utilizzazione di ogni altro aspetto di Sacisa è caratterizzato da oscurità e incompletezza". Il giudizio del magistrato sulla riunione di Vaduz (v. nota 19 aprile 1993) è di un fatto "inquietante. La comitiva Fiat a Vaduz operò la scelta sui fatti che dovevano essere disvelati e quelli che invece potevano rimanere coperti dal segreto perché maggiormente gravi o imbarazzanti…Il gruppo Fiat ha calato deliberatamente sipari su alcuni scenari che potevano essere imbarazzanti e compromettenti, seguendo la tecnica consumata /di/ ammettere e confessare secondo una regola del massimo vantaggio con il minimo danno: confessare là dove si erano già registrate confessioni dai percettori del denaro". Il quadro tracciato dai manager che hanno, prima o dopo, collaborato (Enso Papi, Antonio Mosconi, infine Umberto Belliazzi) "è un desolante elenco di vicende, contratti, tangenti a uomini politici o a pubblici funzionari…" Duro anche il giudizio sui mendaci di Cesare Romiti, presente per oltre 10 anni in Fiat Impresit, dirigente di Finiveco, Fiat Allis ed altre società del gruppo coinvolte in Tangentopoli "ruolo non conciliabile con una pretesa ignoranza del fenomeno" anche perché "il complesso delle società considerate…erano assoggettate a quel legame, caratterizzato da un sistema informativo e operativo che conduceva anche a uno stretto controllo finanziario"; nonché i tentativi di screditare Mosconi e Belliazzi, uomo di fiducia del Romiti, così da far concludere che "il quadro delineato consente anche di togliere complessiva credibilità alla memoria consegnata da Romiti al pm di Milano, poiché essa appare più ipocrita offerta di collaborazione all’autorità giudiziaria" Tangentopoli. Piani occulti

20 aprile 1998

La detenzione del pacifista Dino Frisullo ed il rifiuto delle autorità turche di fornire motivazioni soddisfacenti al riguardo provocano tensione nei rapporti diplomatici tra Italia e Turchia.

20 aprile 1998

A Firenze, il Tribunale di sorveglianza concede il differimento della pena per malattia ad Ovidio Bompressi, detenuto a Pisa per concorso nell’omicidio del commissario di Ps Luigi Calabresi.

21 aprile 1998

A Torino, su mandato del pm Rinaudo, la Digos sequestra all’interno degli stabilimenti Fiat una serie di schede e segnalazioni compilate dal servizio di sorveglianza interna. Piani occulti

22 aprile 1998

A Roma, la Corte di cassazione rende definitive le condanne per il crac del Banco ambrosiano a carico di Licio Gelli (12 anni), Francesco Pazienza (8 anni), Maurizio Mazzotta (8 anni), Umberto Ortolani (12 anni), Flavio Carboni (8 anni e 6 mesi), Mario Manera Valeri (5 anni e 7 mesi), Giuseppe Prisco (5 anni e 4 mesi), Alessandro Mennini (5 anni e 3 mesi), Gennaro Casella (4 anni e 10 mesi), Giacomo Di Mase (4 anni e 10 mesi), Mario Davoli (4 anni e 6 mesi), Emilio Pellicani (4 anni e 6 mesi), Giuseppe Ciarrapico (4 anni e 6 mesi), Adriano Bianchi (4 anni e 4 mesi), Carlo von Castelberg (4 anni e 3 mesi). Sono annullate le condanne di Carlo De Benedetti, senza rinvio, e di Orazio Bagnasco con rinvio: i due erano stati rispettivamente condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a 4 anni e 2 mesi. Affare Calvi

22 aprile 1998

A Roma, la Corte di cassazione rende definitive le condanne inflitte per lo scandalo dell’Italsanità: Ferdinando Mach di Palmstein (1 anno); Marco Squatriti, avvocato, (1 anno); Mauro Leone (8 mesi); Ugo Benedetti, amministratore delegato dell’Italsanità (1 anno e 4 mesi); Ugo Barbato, direttore della Safim (10 mesi); Tullio Ciarrapico (4 mesi); Giovanni Lombardi Stionati (4 mesi); Valeria Latanza, moglie di Ugo Barbato (8 mesi); Eugenio Iannelli, imprenditore (8 mesi). Tangentopoli

22 aprile 1998

E’ reso noto che Robert Venetucci, condannato per concorso nell’omicidio di Giorgio Ambrosoli, è stato estradato negli Stati uniti. Affare Sindona- Ambrosoli

22 aprile 1998

Nel carcere di Peschiera, il generale Delfino tenta il suicidio. Processi al potere. Piani occulti

23 aprile 1998

La Camera vota con 461 voti ed un astenuto il testo elaborato da Silvio Berlusconi e Franco Frattini sul conflitto di interesse, che prevede la possibilità, alternativa alla vendita, che l’imprenditore in conflitto affidi le proprie aziende ad amministratori scelti dall’Autorità competente. Dopo il voto alla Camera, anche questo ddl si arena. Centrodestra. Centrosinistra

24 aprile 1998

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, chiede in via ufficiale al governo turco la liberazione di Dino Frisullo. Centrosinistra

24 aprile 1998

A Venezia, presso la sede della fondazione Giorgio Cini, si svolge un convegno sulla figura di Bruno Visentini, che per 18 anni ne era stato presidente.

24 aprile 1998

A Livorno, il gip archivia l’indagine sulla tragedia della Moby Prince (vedi nota 10-11 aprile 1991).

25 aprile 1998

A Padova, è compiuto un attentato contro l’abitazione di Wilma Mazza, caporedattrice di "Radio Sherwood". Violenza politica

26 aprile 1998

Il consiglio generale della Compagnia di San Paolo ha designato Luigi Arcuti alla presidenza dell’istituto che nascerà dalla fusione tra Banca San Paolo e Imi. Si sono invece impantanate le trattative per la fusione tra Banca di Roma e Comit, complicate dalla richiesta della tedesca Deutsche Bank di ingresso nel consiglio di amministrazione di quest’ultima, dopo averne acquistato una partecipazione. Ciò suscita una iper- reazione difensiva, guidata da Fiat e Mediobanca, che porterà alla estromissione del presidente della Comit, Luigi Fausti, considerato vicino alla Deutsche.

27 aprile 1998

A Roma, è approntata la bozza governativa che modifica lo Statuto del lavoratori ad opera del ministro del Lavoro Tiziano Treu e di Gino Giugni, considerato il padre dello stesso Statuto. La nuova normativa prevede la possibilità di licenziamento individuale anche senza giusta causa, con un risarcimento in denaro, in particolare per i neoassunti del Sud. Centrosinistra. Movimento operaio

28 aprile 1998

A Roma la commissione Antimafia, presieduta da Ottaviano Del Turco, desecreta gli atti relativi alla banda Giuliano. Piani occulti

28 aprile 1998

E’ condannato a 10 anni di reclusione, per concorso in associazione mafiosa, l’ex procuratore della repubblica di Termini Imerese. Piani occulti

28 aprile 1998

A Brindisi, il pm Leone De Castris rinvia a giudizio il comandante Laudadio che, a capo della ‘Sibilla’, speronò la corvetta albanese Kater I Ramses (vedi nota 17 marzo 1998). Immigrazione

28 aprile 1998

In Turchia, in seguito alle pressioni del governo italiano, è scarcerato il pacifista Dino Frisullo. Centrosinistra

29 aprile 1998

A Venezia, è richiesta l’archiviazione delle accuse a carico del giudice milanese Guido Salvini e del generale Sergio Siragusa per il presunto favoreggiamento dell’ordinovista Martino Siciliano. Stragi- Piazza Fontana

29 aprile 1998

Alla Camera, nel corso del question time, esplode una bagarre avente ad oggetto un rigore negato nella partita Inter- Juventus, innescata dai rappresentanti di An e della Lega. Centrodestra- A.N. Leghismo

29 aprile 1998

A Tel Aviv, il leader israeliano Benjamin Netanyahu rifiuta di ritirare le truppe dalla Cisgiordania, violando così gli accordi stabiliti. Fronte arabo islamico- M.O.

1 maggio 1998

A Torino, il cardinale Giacomo Biffi nella sua omelia ricorda che per la sconfitta elettorale del Fronte popolare, il 18 aprile 1948, "il merito dello scampato pericolo spetta primariamente alla Chiesa italiana in tutte le sue componenti: pastori, organizzazioni, militanti attivi, popolo di credenti". Vaticano

2 maggio 1998

L’Italia entra ufficialmente e definitivamente nell’area euro avendo raggiunto il 2,7% di differenziale fra deficit e Pil, eguale a quello tedesco.

4 maggio 1998

Ad Arezzo, si rende irreperibile Licio Gelli che deve scontare una condanna a 12 anni di reclusione per concorso nel crac del Banco ambrosiano. Affare Calvi. Strutture clandestine e semiclandestine

4 maggio 1998

In Vaticano, sono uccisi il comandante della Guardia svizzera Alois Estermann, la cui nomina a questa carica era stata annunciata poche ore prima, e sua moglie Gladys Meza Romero. Secondo la versione ufficiale, dichiarata ancor prima dell’apertura dell’inchiesta interna, poche ore dopo la scoperta dei corpi, la responsabilità è del vice caporale della Guardia svizzera, Cedric Tornay, che poi si toglie la vita. Vaticano. Violenza politica- caduti. Piani occulti (?)

5 maggio 1998

A Milano, Francesco Marra, accusato dal senatore Sergio Flamigni di essere stato un ‘infiltrato’ per conto dei servizi segreti nelle Br, smentisce decisamente le accuse. Affare Moro. Piani occulti (?)

6 maggio 1998

A Sarno (Salerno), la pioggia provoca una valanga di fango e lo smottamento di una montagna: 160 le vittime delle quali 137 nella sola Sarno.

7 maggio 1998

A Roma, l’ex sostituto procuratore della repubblica ed ex direttore generale degli Istituti di pena, Nicolò Amato, si iscrive ad Alleanza nazionale. Centrodestra- A.N.

7 maggio 1998

A Roma, Francesco Cossiga presenta un’interrogazione parlamentare per sapere "se nel periodo tra il 1° gennaio 1978, data della sua costituzione, e il 9 maggio dello stesso anno, il Sisde abbia avuto in proprietà o in possesso o comunque abbia disposto a proprio nome o sotto copertura di qualunque genere direttamente o indirettamente, di locali nello stabile al n.96 di via Gradoli in Roma". Nello stesso giorno il capo della polizia, Ferdinando Masone, e il direttore del Sisde, Vittorio Stelo, inviano rispettivamente due relazioni al ministro degli Interni Giorgio Napolitano, il primo, e alla segreteria speciale del ministro e al Cesis, il secondo, in merito alle dichiarazioni contenute nel libro "Convergenze parallele", sul controllo da parte del Sisde di società immobiliari proprietarie di appartamenti in via Gradoli, compreso lo stabile al nr.96 nel quale abitava Mario Moretti al tempo del sequestro Moro. Masone conferma che sindaco supplente dell’immobiliare Gradoli era "dal giugno 1977…tale Gianfranco Bonori…(che) dal 1988 al 1994 ha assunto l’incarico di commercialista di fiducia del Sisde". Affare Moro

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