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27 giugno 1973

Si stabiliscono le modalità di funzionamento del ‘Centro Sagittario’, dal quale saranno dirette le attività della rete Stay behind nel meridione d’Italia. Strutture clandestine e semiclandestine

27 giugno 1973

A Milano, le grandi fabbriche scioperano per solidarietà con i lavoratori della Pirelli. Movimento operaio

27-28 giugno 1973

A Milano, dopo la decisione della magistratura favorevole alle lavoratrici, è raggiunto l’accordo per la Crouzet. Le tenaci operaie hanno infine avuto la meglio sul padrone francese. Movimento operaio

28 giugno 1973

A Parigi, il Mossad (servizio segreto israeliano) uccide, con una bomba collocata all’interno della sua auto, l’algerino Muhammad Boudia, ritenuto un dirigente dell’organizzazione palestinese ‘Settembre nero’.

28 giugno 1973

In Francia, il governo presieduto da Georges Pompidou scioglie il movimento ‘Ordre nouveau’ e la ‘Ligue communiste’ diretta da Alain Krivine. Quest’ultima associazione, di ispirazione trotzkista, era già stata disciolta dopo il maggio francese e si era ricostituita con l’attuale denominazione. La decisione governativa interviene dopo che si sono verificati violenti scontri in occasione di una dimostrazione contro l’immigrazione, indetta da ‘Ordre nouveau’.

28 giugno 1973

Le Br sequestrano l’ing. Michele Mincuzzi, dirigente dell’Alfa Romeo, rilasciandolo dopo tre ore. Il dirigente dell’Alfa Romeo di Arese è fotografato con un cartello al collo con la scritta ‘Brigate Rosse’ ed una stella a sei punte. Violenza politica

29 giugno 1973

A Carrara, la Olivetti denuncia tutti i componenti del consiglio di fabbrica. Repressione

29 giugno 1973

Si concludono a Vienna le conversazioni esplorative sulle Msfr.

29-30 giugno 1973

In Cile, reggimenti dell’esercito hanno circondato il palazzo presidenziale, fronteggiati da altre truppe fedeli al presidente, che lancia ripetuti appelli al Paese invitando i lavoratori a presidiare le fabbriche ed i pubblici edifici. E’ proclamato lo ‘stato d’assedio’, arrestato il colonnello Roberto Souper ed altri insorti, mentre si contano 6 morti e una trentina di feriti.

30 giugno 1973

Il governo presieduto da Giulio Andreotti vara la legge che favorisce l’esodo dei dipendenti statali in età pensionabile. D.C.

30 giugno 1973

I generali Vito Miceli, Gianadelio Maletti, Saverio Malizia, il vice capo del Sid Francesco Terzani e il colonnello Antonio Alemanno, capo dell’Ucsi di Palazzo Chigi, decidono di rispondere negativamente alla richiesta dei magistrati milanesi sulla qualifica di agente del servizio di Guido Giannettini. Della decisione assunta, il generale Vito Miceli informa immediatamente il ministro della Difesa, Mario Tanassi. Stragi- Piazza Fontana. Destra- M.S.I. Piani occulti

30 giugno 1973

Da Firenze, è trasmessa alla divisione Affari riservati una nota informativa che riferisce come "il 16 giugno u.s. in Firenze, nel corso di un dibattito sul tema ‘Trama nera a Milano’, il sindaco di Milano Aldo Aniasi ha attribuito alle ‘squadre neofasciste’ tutti gli episodi di violenza verificatisi a Milano; dichiarato che nessuna responsabilità andava attribuita ai noti Pinelli e Valpreda, non avendo gli anarchici e gli extraparlamentari commessi i fatti loro addebitati dalla magistratura e dalla polizia; imputato al prefetto e al questore del capoluogo lombardo la responsabilità di non aver neutralizzato lo stato di tensione e le continue minacce fatte dalle ‘squadracce fasciste che spadroneggiano per la città’; stigmatizzato come inopportuno l’intervento delle forze di polizia nelle manifestazioni indette dalle ‘forze democratiche di sinistra’ e che hanno avuto come epilogo il verificarsi di scontri ed incidenti con conseguenze anche mortali; affermato che il Sid è sempre al servizio della Cia e che in tale organismo tutto è rimasto invariato come ai tempi del Sifar. I carabinieri hanno informato l’autorità giudiziaria". Controllo politico di Stato e informative. P.S.I.

30 giugno 1973

Mario Merlino riconosce come sua la grafia dell’appunto ritrovato nell’agenda di Guido Paglia. Destra- formazioni minori

30 giugno 1973

Il quotidiano comunista "l’Unità", commentando il sequestro di Michele Mincuzzi del 28 giugno, definiscono le Brigate rosse "banditesca organizzazione che agisce con metodi delinquenziali e il cui scopo è di alimentare la strategia della tensione. Nel cartello è disegnata una vistosa stella rossa che però non ha cinque punte ma sei: si tratta cioè della stella di David. Gli autori della criminale impresa hanno dunque confuso un simbolo comunista con un simbolo israeliano". P.C.I.

30 giugno 1973

Il quotidiano socialista "Avanti!", commentando la recente azione Brigate rosse, scrive: "I sindacati e le forze della sinistra sembrano trovare con la parte più moderna del mondo imprenditoriale un terreno minimo di discussione per bloccare la crisi economica…Mentre dunque il clima tende a rasserenarsi, ecco il rapimento di un ingegnere dell’Alfa Romeo. Ci troviamo di fronte a un colpo di coda di chi a un clima di tensione non vuole rinunciare. I rapitori vorrebbero definirsi Brigate rosse ritenendosi davvero ‘di sinistra’. Esistono estremisti di sinistra nei cui confronti c’è da parte dei socialisti il più chiaro dissenso, ma anche la volontà di difenderli da ogni repressione indiscriminata. Per chi abbia preso la strada della violenza c’è soltanto il codice penale. I banditi possono infatti definirsi come credono ma l’opinione pubblica e le forze democratiche li definiranno sempre banditi". P.S.I.

giugno 1973

Dopo il fallito attentato del 17 giugno, l’ambasciatore americano John Volpe affronta il governo ed i servizi segreti italiani chiedendo maggiore energia e totale allineamento alla politica americana in Medio Oriente per sconfiggere "il terrorismo" e, quindi, invia un messaggio al Dipartimento di stato: "La politica antiterroristica italiana è diretta innanzitutto a prevenire attentati in Italia/ e si basa/ sul coordinamento con gli altri paesi europei, intese informali con i fedayn e gli israeliani , la disponibilità a pagare riscatti quando siano in gioco vite umane, dando la precedenza alla sicurezza nazionale". L’Italia, aggiunge, "continuerà ad appoggiare le nostre misure internazionali ma con espedienti che le consentano di soddisfare le sue esigenze interne e non ledano i suoi rapporti con gli arabi" oltre che con Israele. Anche le informazioni fornitegli dai servizi segreti italiani non soddisfano del tutto l’ambasciatore, dimostrando che essi ritengano che gli attentatori in Italia "non appartengono alle grandi organizzazioni palestinesi, che si sono impegnate a non colpirla, ma sono schegge impazzite". L’Italia tuttavia "tollera anche operazioni antiterroristiche israeliane sul suo territorio". L’ambasciatore lamenta ancora che gli italiani "cercano di proteggere l’Alitalia da possibili dirottamenti, di impedire attentati come quelli di Trieste ma consentono ai terroristi di andare e venire dal loro paese". Volpe conclude: "Una politica del genere, che sospettiamo sia condivisa da altri Stati europei, fa paura: implica che i terroristi possono servirsi dell’Europa come pista di lancio per operazioni fuori dai suoi confini". Stati Uniti- Italia

giugno 1973

In un ‘appunto’ destinato al presidente americano, dedicato alla crisi di governo in Italia, Henry Kissinger incolpa dell’accaduto, oltre ai repubblicani che hanno ritirato l’appoggio al governo centrista, Aldo Moro ed Amintore Fanfani il quale ultimo "per riaffermare la sua leadership nella Dc, si è alleato al vecchio rivale Moro, che gli ha imposto il rilancio del centrosinistra". Richard Nixon invia allora un caloroso messaggio a Giulio Andreotti : "Insieme abbiamo grandemente contribuito al dialogo tra l’America e l’Europa". Stati Uniti- Italia. D.C.

giugno 1973

A proposito del congresso democristiano che ha visto vittorioso Amintore Fanfani, Giulio Andreotti annota in seguito che fu "proprio Fanfani a promuovere un blocco alla libertà di scelta dei congressisti convocando riunioni segrete allo scopo di redigere un documento per un ritorno al centrosinistra senza i liberali. Nell’accordo era previsto anche un organigramma democristiano: lo stesso Fanfani segretario del partito, Rumor presidente del Consiglio e Moro presidente della Camera. Quando Pertini seppe di quest’ultima ‘ipoteca’ reagì con parole non diplomatiche e fu l’unico punto del patto di Palazzo Giustiniani che non andò a buon fine, avendo Moro ripiegato sul ritorno alla Farnesina. Io seppi del documento già firmato soltanto poche ore prima dell’apertura del congresso; e credo che lo stesso avvenne a Forlani". D.C.

giugno 1973

Un rapporto alla direzione del Pci informa sui movimenti di destra, sul ruolo dell’avvocato Gian Galeazzo Bracaleone di Padova (indicato come amico personale di Giorgio Almirante e suo tramite per i contatti con settori del servizio segreto militare) e su un traffico d’armi nel porto di Venezia. P.C.I. Destra- M.S.I.

giugno 1973

Il capitano dei carabinieri Giancarlo D’Ovidio, già comandante della compagnia di Camerino, è assunto in forza al Sid.

giugno 1973

Michele Sindona lancia un’operazione di aumento del capitale della Finambro da 1 milione a 160 miliardi di lire ma gli sarà negata l’autorizzazione dal ministro Ugo La Malfa. Da questa fallita operazione prenderà avvio il meccanismo che condurrà Sindona al fallimento.

giugno 1973

A Pisa, la Procura generale chiede la archiviazione dell’istruttoria sulla morte di Franco Serantini. Repressione armata- caduti

giugno 1973

A San Giovanni Valdarno (Arezzo), il Tribunale condanna 5 operai a 10 mesi di reclusione per ‘blocco stradale’, in relazione a manifestazioni del 1971. Repressione

giugno 1973

A Machiareddu (Sardegna), è licenziato un delegato della Gcr, seguito nella stessa sorte da 2 lavoratori della Metallotecnica. Da qualche tempo, i lavoratori del polo industriale sardo hanno ripreso l’agitazione contro il cumulo delle mansioni e l’organizzazione del lavoro. Movimento operaio

giugno 1973

A Ferrara, è profanato il cimitero ebraico. Violenza politica

giugno 1973

In Argentina, la destra peronista lancia una campagna di ‘normalizzazione’ per neutralizzare la sinistra, con il presidio di centinaia di edifici pubblici e l’apparizione di gruppi armati come la ‘brigata del generale Sanchez’. Fioccano le accuse di ‘comunismo’, persino sul ministro degli Interni, il conservatore Esteban Righi.

giugno 1973

In Ungheria, il Partito comunista espelle Janos Kis e Mihaly Wajda.

1 luglio 1973

A Orvieto, i detenuti inscenano una protesta per la mancata attuazione della riforma carceraria, nel corso della quale rimangono danneggiate le strutture penitenziarie. Movimenti contestativi

2 luglio 1973

A Bari, si apre il congresso nazionale della Cgil che ha come nodi centrali la questione del Mezzogiorno e la nuova linea di confronto col governo Rumor. Luciano Lama, richiamandosi a Di Vittorio, propone un "nuovo piano del lavoro", sostiene che il sindacato deve puntare al contenimento dei prezzi e non più ad ottenere aumenti salariali generalizzati, ed afferma che la valutazione sull’operato del governo deve avvenire "sui fatti e non sulla formula". La sinistra di Giovannini e Garavini si pronuncia invece contro le aperture al governo mentre una terza componente, che fa riferimento a Scheda, tenta una mediazione. Al termine dei lavori, Lama è confermato segretario generale e Boni segretario generale aggiunto. La segreteria è formata da Bonaccini, Didò, Forni, Giovannini, Giunti, Guerra, Marianetti, Scheda, Verzelli, Vignola. Movimento operaio- sindacati

2 luglio 1973

A Torino, la Fiat sospende più di 4.000 operai a Rivalta per contrastare gli scioperi. Movimento operaio

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