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gennaio 1946

I comandanti della divisione partigiana Osoppo- Friuli decidono di riarmare i propri reparti, dandone comunicazione al capo di S.M. dell’Esercito, generale Raffaele Cadorna. Strutture clandestine e semiclandestine

gennaio 1946

A San Cono, elementi del Gris feriscono il carabiniere Salvatore Gallieri.

gennaio 1946

A San Pietro, muore Vincenzo Arcerito, componente della banda Avila aggregata al Gris, per mancanza di soccorso dopo che si era ferito accidentalmente.

gennaio 1946

A Torino, il rappresentante del Pci nel consiglio di gestione della Fiat, respingendo le critiche avanzate dal commissario straordinario afferma che "certamente oggi la situazione Fiat sarebbe peggiore: perché occorre ricordare che la produzione /dipende/ anche dal fatto sociale…gli organismi di fabbrica, per l’autorità acquistata verso le masse, sono gli unici organismi che possono polarizzare e mobilitare le masse al fine di produrre ed aumentare la produzione". P.C.I.

gennaio 1946

Sulla rivista comunista "Rinascita", Celeste Negarville, riferendosi al progetto di fusione fra il Pci e il Psiup, scrive che questo serve per scongiurare il pericolo che il Psiup "sviluppi una politica socialdemocratica la quale affermi, sì, che la democrazia deve svilupparsi e difendersi, ma respinga l’apporto dei comunisti". E prosegue: "Nessun socialista, in Italia è, per fortuna, su questo piano, oggi, ma dobbiamo far sì che non lo sia mai. Abbiamo molto vicino a noi un esempio che è abbastanza istruttivo: l’esempio della Francia, dove i rapporti tra il Partito socialista e il Partito comunista sono così tesi che arbitro della situazione mi pare stia diventando...il Movimento repubblicano popolare…Ciò non deve accadere. Ecco perché siamo profondamente, sinceramente unitari. Non vogliamo fare un blocco delle forze socialiste e comuniste contro altri partiti e movimenti di massa della democrazia italiana. Vogliamo però impedire che manovre tentate in buona o in malafede da chiunque finiscano per nuocere ai socialisti, ai comunisti e a tutti i democratici sinceri. Mi riferisco alla posizione assunta dall’ultimo Cc del Partito socialista, con un ordine del giorno nel quale si afferma che l’unità d’azione con il Partito comunista deve essere mantenuta, ma che al tempo stesso si deve cercare di concludere un patto o qualche cosa di simile con la Democrazia cristiana…Quando qualche socialista rivendica un patto tra il Partito democratico cristiano e il Partito socialista con la esclusione da tale patto del Partito comunista, abbiamo ragione di essere seriamente preoccupati". P.C.I.

gennaio 1946

A Milano, i lavoratori della Siai Marchetti e della Caproni scendono in agitazione contro la smobilitazione. Movimento operaio

gennaio 1946

A Roma, la direzione generale di Ps, in una sua nota, segnala "la pericolosa tendenza di alcuni esponenti di partiti e dirigenti di Camere del lavoro a creare, per fini demagogici e di proselitismo, un permanente stato di agitazione tra alcune classi di lavoro". Controllo politico di Stato e informative

gennaio 1946

A Milano, il consiglio generale della Federazione comunista libertaria approva le "tesi di Milano", ispirate da Carlo Andreoni e proposte da Germinale Concordia, Mario Perelli, Luciano Pietropaolo ed altri, e si trasforma in Federazione libertaria lombarda.

gennaio 1946

Da Berlino, il console generale Guglielmo Arnò invia al ministero degli Esteri il primo rapporto diplomatico dalla Germania dopo la conclusione del conflitto.

gennaio 1946

A Parigi, il quotidiano "Le Figaro" accusa l’Uomo qualunque, il cui "successo è rivelatore dello stato di incoscienza morale e civile in cui è immerso il popolo italiano", di provocare disordini "atti ad impedire le elezioni…allo scopo evidente di salvare la dinastia dei Savoia e sbarrare la strada all’avvento della Repubblica". Qualunquismo

gennaio 1946

Il contrammiraglio B. Inglis, capo del servizio informazioni della Marina militare statunitense, nel bollettino riservato agli ufficiali della U.S. Navy security of the O.n.i. Review, riferendosi ai componenti della divisione di fanteria di marina X, scrive:"…Quello che è certo è che essi non furono favorevoli agli alleati; ma sarebbe scorretto affermare che essi furono delle formazioni più favorevoli ai tedeschi e più filofasciste delle forze armate italiane. La maggior parte di essi sentì che l’armistizio era stato un vergognoso tradimento al suo alleato da parte del re e di Badoglio e decisero di ‘redimere l’onore d’Italia’…" Stati Uniti- Italia

1 febbraio 1946

Il ministro del Lavoro, Barbareschi, presenta un decreto approvato dal Consiglio dei ministri sull’accordo interconfederale raggiunto il 19 gennaio per lo scaglionamento dei licenziamenti.

1 febbraio 1946

Il decreto sulla "Devoluzione alla Presidenza del Consiglio dei ministri delle attribuzioni dell’alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo" è approvato all’unanimità. Repressione fascisti

1 febbraio 1946

A Milano, il Cln regionale decreta la smobilitazione dei commissariati operanti ai suoi ordini. C.L.N.

1 febbraio 1946

A Milano, il prefetto Troilo respinge la richiesta avanzata dai Cln regionali di concedere ai loro membri il porto d’armi, perché inopportuna considerato lo stato d’animo "pericoloso", in modo particolare in prossimità della campagna elettorale. C.L.N.

1 febbraio 1946

Il generale Martinez s’incontra con Andrea Finocchiaro Aprile. All’ufficiale, qualche tempo dopo, Lucio Tasca farà pervenire un documento che propone ad Umberto II di divenire re di Sicilia: in tal modo "salverebbe la corona in caso di prevalenza in continente di correnti estremistiche". Separatismo- Sicilia

1 febbraio 1946

E’ trasmesso il primo numero della Settimana Incom, che nel sommario comprende: "Parole del S. Padre, Intervista con l’ammiraglio Stone, Firma del trattato Unrra…"

1 febbraio 1946

In Jugoslavia entra in vigore la nuova costituzione, che istituisce la Repubblica federativa popolare di Jugoslavia.

2 febbraio 1946

Un rapporto della sezione R&A dell’Oss fa il punto sulla situazione italiana: "1.700 calorie a testa invece delle 2.100 che rappresentano il minimo per una sana sopravvivenza, condizioni generali peggiori che in qualsiasi altro paese d’Europa se si eccettua la Germania, industrie ferme per mancanza di materie prime e carburante, una disoccupazione in aumento che alla fine dell’inverno toccherà il 40% delle forze lavorative e come unica prospettiva (sia il governo che il sindacato hanno dovuto accettarla) un’emigrazione massiccia che indirizzerà fin d’ora 40.000 lavoratori in Belgio e mezzo milione in Francia". Stati Uniti- Italia

2 febbraio 1946

A Mosca, il ministro degli Esteri Molotov invia una lettera all’ambasciatore sovietico in Italia Kostylev, perché questi spieghi a Palmiro Togliatti l’interesse dell’Urss ad ottenere basi militari nel Mediterraneo: "Scopo della nostra proposta – scrive Molotov – è fare in modo che l’Unione sovietica ottenga la possibilità di inserirsi nel Mediterraneo, dove l’Inghilterra sta cercando di occupare una posizione quasi monopolistica, contro gli interessi degli altri Stati mediterranei. Se l’Unione sovietica si inserirà nel Mediterraneo e stabilirà contatti con l’Italia, tutto ciò andrà a vantaggio di un’Italia democratica". P.C.I.

2 febbraio 1946

A Roma, tengono convegno esponenti politici e sindacali democristiani, presenti fra gli altri Alcide De Gasperi e Giovanni Gronchi. Grandi esprime critiche alla maggioranza di sinistra del sindacato. D.C.

2 febbraio 1946

Su "Il Quotidiano", il democristiano Giorgio Tupini scrive: "Il passaggio dalla dittatura alla democrazia non può avere che una conseguenza nell’applicazione del Concordato: che cioè, cadute le barriere frapposte dal fascismo alla piena libertà d’azione della Chiesa e delle sue organizzazioni, la loro missione trovi più ampio e sicuro respiro". D.C.

2 febbraio 1946

Il Psiup organizza, tramite il Centro femminile socialista, la ‘Giornata della donna socialista’. P.S.I.

3 febbraio 1946

Negli Stati uniti, è presentato al Comitato congiunto per i piani di guerra (Jwpc) uno studio riguardante l’Italia che prevede, in caso di attacco sovietico, il ritiro delle truppe americane dalla penisola con l’esclusione di Sardegna e Sicilia, che dovranno essere difese ad oltranza perché costituiranno le basi dalle quali avrà inizio la controffensiva. Stati Uniti- Italia

3 febbraio 1946

A Bari, al teatro Oriente, si svolge il congresso regionale de ‘l’Uomo qualunque’ al quale prendono parte Guglielmo Giannini, il generale Roberto Bencivenga, segretario generale della Concentrazione democratico - liberale, Emilio Patrissi, esponente del Centro democratico. Qualunquismo

4 febbraio 1946

Il consiglio di sicurezza dell’Onu approva a maggioranza, su proposta dei delegati siriano e libanese, una risoluzione che auspica la partenza delle truppe britanniche e francesi dai due paesi, ma il veto sovietico blocca la risoluzione.

4-7 febbraio 1946

La Corte di cassazione, modificando quanto aveva essa stessa in precedenza stabilito, sentenzia che i reparti della Guardia nazionale repubblicana (Gnr) non devono considerarsi milizia di partito, cioè camicie nere, e che di conseguenza la presunzione di collaborazionismo non è applicabile ai loro ufficiali superiori.

4-8 febbraio 1946

Dopo un acceso dibattito, nel corso del congresso, si scinde il Partito d'azione. Fra coloro che se ne vanno, per aderire ufficialmente al Partito repubblicano italiano, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Tino, Salvatorelli, Vinciguerra, Alberto Damiani, Paggi, Pischel, Albasini, Scrosati, Caracciolo, Boeri, Antonio Basso.

5 febbraio 1946

Mentre è in corso il congresso nazionale del Partito d’azione, Emilio Lussu rende pubblica una lettera inviatagli da Alcide De Gasperi, nella quale quest’ultimo gli garantisce di aver abbandonato l’idea di far svolgere un referendum istituzionale: "Avevo proposto il referendum sulla monarchia o repubblica, quando credevo che ciò fosse ritenuto da tutti il modo migliore per consultare direttamente il popolo. Ma poiché si sono manifestati in riguardo molti insistenti dissensi, non credo ritornare a tale idea" (vedi nota 5 gennaio 1946). D.C.

5 febbraio 1946

A Milano, Emilio Sereni traccia un bilancio dell’attività svolta dal Cln regionale presieduto fino a questa data, affermando che "la via di sviluppo del nuovo Stato italiano, basata sui Cln, è una via che è fallita". P.C.I. C.L.N.

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