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1 aprile 1944

Giunge ad italiani e sloveni la risposta del sovietico Dimitrov, interpellato a suo tempo sul problema territoriale esistente fra i due paesi: "Riteniamo che è politicamente sbagliato, quando si sta combattendo contro il nemico comune, acuire i reciproci rapporti tra partigiani italiani e sloveni con disaccordi territoriali riguardanti Trieste e la zona tra Cividale e Gemona stop. Questi sono disaccordi che devono essere risolti dopo l’annientamento del nemico stop. Est indispensabilmente necessaria una stretta collaborazione di lotta e un mutuo aiuto negli uomini e nell’armamento stop. In quanto concerne l’armamento la parte maggiore spetta a chi ha più esperienza militare, a chi ha più capace composizione del comando, a chi combatte meglio contro il nemico comune stop. Consigliamo ai due partiti di mettersi d’accordo attraverso le trattative sulla questione del litigio stop". T.L.T.

1-7 aprile 1944

In Piemonte e Liguria, i tedeschi danno vita ad un’offensiva antipartigiana di vaste proporzioni, che raggiunge l’apice in Valsesia e nelle valli limitrofe, occupate da forti contingenti fino ad un’altezza di 1.000 o 2.000 metri nelle valli alpine. Ammaestrati dall’esperienza dei rastrellamenti di inizio anno, i partigiani garibaldini e giellini mutano tattica, abbandonando la difesa rigida delle postazioni ed attuano una ‘resistenza manovrata’ che consente ai nuclei di ruotare intorno alle colonne tedesche che avanzano, alternando attacchi a sorpresa e fulminee ritirate. Occupazione tedesca. Resistenza- lotta armata

2 aprile 1944

Sessanta aerei alleati sottopongono Varese ad un violento bombardamento. Occupazione alleata

2 aprile 1944

"L’Unità" pubblica un’intervista a Palmiro Togliatti che ribadisce le tesi esposte al consiglio nazionale del Pci. P.C.I.

2 aprile 1944

Pietro Nenni, a proposito dell’invito a unirsi per lottare contro i tedeschi, rivolto da Palmiro Togliatti a tutte le forze politiche, annota nel suo diario: "Gli darei volentieri ragione, se non ci fosse qualcosa che è più importante della guerra, e cioè la fine della guerra". P.S.I.

2 aprile 1944

A Roma, riesce a fuggire sottraendosi al lavoro obbligatorio il capo dei gappisti romani, Antonello Trombadori che dalla data del suo arresto, inspiegabilmente, non è stato interrogato, benché la Questura di Roma fosse perfettamente a conoscenza dei suoi trascorsi di militante di primo piano del Pci. R.S.I. P.C.I.

2 aprile 1944

A Torino, inizia il processo contro i componenti del Comitato militare clandestino, il generale Giuseppe Perotti, Franco Balbis, Errico Giachino, Quinto Bevilacqua, Paolo Braccini, Eusebio Giambone. R.S.I.

2 aprile 1944

Enrico De Nicola, in una lettera inviata al maresciallo Pietro Badoglio, contesta i criteri su cui si fonda il decreto per l’epurazione predisposto dal ministro della Giustizia Ettore Casati, scrivendo: "A me pare che quei criteri siano di una eccezionale gravità, perché – a prescindere da ogni altra considerazione tecnica – contrastano non solo con i principi fondamentali della nostra legislazione, ma anche, in taluni punti, con qualche dogma incontestabile della giustizia punitiva". Repressione fascisti

2 aprile 1944

A Napoli, Benedetto Croce scrive nel suo diario: "E’ certamente un abile colpo della repubblica dei Soviet vibrato agli angloamericani perché, sotto colore d’intensificare la guerra contro i tedeschi, introduce i comunisti nel governo, facendoli iniziatori di nuova politica sopra e contro gli altri partiti, che si troveranno costretti a seguirli, senza che quelli provino il minimo imbarazzo…La colpa di quanto è accaduto o stava per accadere è tutta degli uomini politici angloamericani, dei Churchill, degli Eden e dei Roosevelt che hanno per più mesi respinto le ragionevoli e ragionate proposte e le premure dei liberali e dei democratici italiani, che chiedevano l’allontanamento del Re per formare un governo democratico. Ma io ho osservato e sperimentato che gli inglesi e gli americani che maneggiano gli affari politici in Napoli, sono molto tardi nel comprendere". Regno del Sud

3 aprile 1944

A Mosca, la "Pravda", organo del Pcus, annuncia che Palmiro Togliatti, giunto a Napoli nei giorni precedenti, collaborerà con il governo di Pietro Badoglio. P.C.I.

3 aprile 1944

Mason MacFarlane invia al Quartiere generale alleato ad Algeri un telegramma nel quale riporta le affermazioni fatte da Carlo Sforza in merito alla svolta impressa da Palmiro Togliatti al Pci, scrivendo: "Era chiaro che la decisione era stata presa in base a ordini da Mosca e alla lunga –aveva detto Sforza- avrebbe minato le basi di un governo democratico in Italia, prolungando l’imperio neofascista del re; e sarebbe servita unicamente ad aumentare l’influenza della Russia sovietica non solo in Italia ma anche nelle altre aree liberate dell’Europa centrale e occidentale. Sforza era profondamente dispiaciuto –riferisce MacFarlane- che i governi alleati avessero perso l’opportunità di ottenere uno sbocco più democratico della questione italiana…". Occupazione alleata

3 aprile 1944

A Roma, nel corso della riunione della direzione del Pci, Agostino Novella afferma: "Sono preoccupato sul modo come i compagni di Milano accoglieranno la svolta. E’ certo che essi si adegueranno alla linea proposta da Ercoli, il loro attaccamento ad Ercoli non lascia dubbio su ciò, ma c’è il pericolo che restino alla superficie. Le mie preoccupazioni si basano sul fatto che essi hanno interpretato la politica di fronte nazionale svolta finora, in modo piuttosto ristretto (democrazia popolare, governo popolare, lettera a Venegoni, dichiarazione sullo sciopero generale del 13 marzo)…". E conclude: "La monarchia e Badoglio rappresentano forze tradizionalmente reazionarie ma che sono disposte a combattere contro il fascismo e la Germania, problema centrale del momento, e ciò pone le basi di un possibile compromesso con essi". Celeste Negarville, da parte sua, aggiunge in modo esplicito: "La questione centrale è la guerra". P.C.I.

3 aprile 1944

A Cumiana, in Piemonte, dopo che nella piazza del paese i partigiani hanno catturato 32 militi della Rsi e 2 sottufficiali tedeschi, i militari germanici procedono alla fucilazione di 51 ostaggi civili, fra i quali un ragazzo di soli 14 anni, nel cortile della cascina di Riva di Caia. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

3 aprile 1944

A Roma, a Forte Bravetta è fucilato don Giuseppe Morosini. Sono arrestati Giuliano Vassalli, esponente della struttura informativa del Psi, Giuseppe Graceva ed altri militanti. Resistenza- caduti

3 aprile 1944

Il ministro dell’Educazione nazionale Giovanni Cuomo invia alla presidenza del Consiglio una proposta di legge che prevede la rimozione dagli incarichi di funzionari ed impiegati, sulla base del decreto del 28 dicembre 1943, prima ancora che sia concluso il procedimento di epurazione a loro carico. Repressione fascisti

4 aprile 1944

In Francia, due dirigenti comunisti, François Billoux e Fernand Grenier, entrano a far parte del governo provvisorio diretto dal generale Charles De Gaulle.

4 aprile 1944

Harold MacMillan annota nel suo diario: "Gli italiani hanno finito per ricusare di apporre la loro firma sull’accordo sui prigionieri di guerra, e io non so cos’altro farci. Ho consigliato Londra di procedere e di organizzare i prigionieri italiani in tanti battaglioni di zappatori, facendoli lavorare anche se la cosa è tecnicamente vietata dalla convenzione di Ginevra". Occupazione alleata

4 aprile 1944

Nell’ufficio di Dino Philipson, uomo di fiducia di Pietro Badoglio, si svolge un incontro tra i cinque ministri che si sono dichiarati contrari al decreto Casati sull’epurazione e i giuristi Ugo Forti e Enrico Altavilla, nel corso del quale si esamina la possibilità di proporre un nuovo decreto radicalmente diverso. Repressione fascisti

4 aprile 1944

Alla risiera di San Sabba (Trieste), un reparto nazista procede alla cremazione dei corpi di 70 persone fucilate ad Opicina. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

4 aprile 1944

A Rovigno d’Istria, si costituisce il battaglione partigiano ‘Pietro Budicin’, composto esclusivamente da italiani, ma le autorità jugoslave impediranno che esso divenga il nucleo della brigata ‘Istria’, per ragioni di opportunità politica. Resistenza

4 aprile 1944

A Pesaro, la Gnr invia un rapporto al proprio Comando generale: "Questo Comando compie il dovere di prospettare la estrema gravità della situazione nella quale è caduta la provincia di Pesaro in questi ultimi giorni in virtù della simultanea attività sviluppata dalle bande partigiane" R.S.I. Resistenza- lotta armata

4 aprile 1944

In Toscana, il distaccamento partigiano Pucci tende un’imboscata in località Fraesola presso Dicomano a un convoglio fascista al quale causa oltre 50 morti, subendo anch’essa perdite. Sono giustiziati in loco 5 fascisti catturati. Resistenza- lotta armata

4 aprile 1944

A Roma, il responsabile della cellula informazioni di Bandiera rossa presenta all’esecutivo un rapporto sull’opera compiuta dai suoi uomini per infiltrarsi ovunque servisse per reperire notizie. Specifica anche che questa operazione si è basata sulla "vecchia organizzazione del Sim", il servizio informazioni militari. R.S.I. Resistenza

4 aprile 1944

Il rappresentante commerciale svizzero presso il governo di Salò consegna un memorandum relativo alla legge sulla socializzazione delle imprese, che suona come un monito:"…Basti ricordare la attrattiva che lo sviluppo economico e industriale dell’Italia settentrionale ha sempre avuto per il risparmio e per gli industriali svizzeri, segnatamente nei settori della chimica, dei tessili e dell’elettricità…La partecipazione del capitale e del lavoro svizzero nell’incremento considerevole dell’industria dell’Italia del nord assume una importanza tale che non costituisce affatto sorpresa la reazione vivissima suscitata nella Svizzera dalle misure previste dal Governo repubblicano fascista…Così stando le cose le Autorità federali non dubitano che il governo fascista repubblicano vorrà esentare le imprese svizzere dalle misure che intende prendere". R.S.I.

4 aprile 1944

Rachele Mussolini sporge denuncia a carico dell’ispettore generale di Ps Saverio Polito, per ‘atti di libidine violenta’ compiuti da costui mentre, il 28 luglio 1943, l’accompagnava in auto da Roma a Rocca delle Caminate. A seguito della denuncia, Polito sarà arrestato dalle autorità della Rsi. Nel dopoguerra, diverrà questore di Roma. R.S.I.

5 aprile 1944

Gli alleati bombardano Treviso provocando 1.000 morti e 300 feriti fra la popolazione civile. Occupazione alleata

5 aprile 1944

Renato Prunas, direttore generale del ministero degli Esteri, nel corso di una conversazione con Harold MacMillan, afferma: "I Soviet in Italia, piuttosto che il verbo comunista, mi pare soprattutto propaghino un’idea semplice: che, cioè, l’Asse fu una lega di paesi scontenti e poveri, e, in sostanza, proletari, contro popoli abbienti e possidenti. A questa lega avrebbe, per ragioni ovvie, dovuto e potuto partecipare anche la Russia se non vi fosse stata la stolta e pazzesca aggressione tedesca. Ora l’Italia è battuta e la Germania lo sarà fra breve. Ma la bandiera dei popoli proletari è stata con ben altre possibilità di successo ripresa e sollevata dalla Russia. L’Asse è in conseguenza vinto, ma non la causa. La salvezza dei popoli europei, tutti proletari o in via di rapida proletarizzazione, sta dunque in mani sovietiche. E’, ripeto, un’idea semplice, ma che fa presa, come appunto le idee semplici. Sicché la Russia è oggi in Italia, del Sud e del Nord, estremamente popolare e più lo sarà domani, continuando le cose come stanno. E’ superlativamente sciocco che le potenze alleate possano contrastare la crescente influenza sovietica in Italia restando, come fanno, ingabbiate e impigliate nelle maglie dell’armistizio. Non occorre infatti veruna acutezza politica per constatare che la popolarità della Gran Bretagna e degli Stati uniti è nell’Italia liberata in progressivo e crescente ribasso. L’occupazione crea poi infinite e quotidiane ragioni di frizione e di contrasto. Anche perché è un’occupazione pesante con larghi margini di violenza e di arbitrio che superano certamente e di molto il peso delle occupazioni militari in paesi non ostili". Regno del Sud

5 aprile 1944

A Torino, presso il poligono di tiro del Martinetto, sono fucilati i componenti del Comitato militare clandestino: il generale Giuseppe Perotti, il capitano Francesco Balbis, l’azionista Paolo Braccini, i socialisti Quinto Bevilacqua, Errico Giachino ed Eusebio Giambone, comunista. Resistenza- caduti

5 aprile 1944

A Milano, i delegati del Pci invitano il Clnai ad accogliere le proposte "fatte a Napoli dal compagno Ercoli…Noi domandiamo che il Comitato di liberazione nazionale entri a bandiere spiegate nel governo della nazione; non vediamo e non vi è altra via per far uscire il paese dalla tragica situazione nella quale si trova attualmente…" Resistenza- C.L.N.

5 aprile 1944

In questa data, secondo una nota del 7 aprile 1944 della Prefettura repubblicana di Vercelli firmata dal capo della Provincia, Morsero, avente per oggetto ‘attività di ribelli’, "una ventina di ribelli armati di fucili mitragliatori circondavano e prelevavano una pattuglia di 4 militi del distaccamento Gnr di Borgosesia, 3 dei quali riuscivano però a evadere la notte successiva e a far ritorno in caserma". R.S.I. Resistenza- lotta armata

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